«Soggiornando vicino» Quarto appuntamento del palinsesto Controfuturi per Turi Salemi

«Soggiornando vicino» Quarto appuntamento del palinsesto Controfuturi per Turi Salemi

Domenica 12 ottobre 2025, ore 21:00
Via del principe (Ex corderia) – Via del Principe, 20, Catania

D.e-Mo (Democrazie e Movimenti Elettronici) è alla sua quarta edizione. Quest’anno, con Controfuturi, il progetto di Retablo ETS sostenuto da Comune di Catania si fa ancora più radicale: restituire voce, corpo e dignità a chi questa città ha sistematicamente rimosso. Poeti visionari. Scienziati scomodi. Migranti invisibili. Quartieri cancellati dalla memoria ufficiale. Controfuturi lavora sulle fratture: disseppellisce narrazioni sepolte, riattiva memorie urbane sommerse, valorizza l’ingegno divergente che il sistema tratta come patologia. Attraverso teatro, tecnologia e azioni immersive nei territori marginalizzati, il progetto costruisce contronarrazioni necessarie, immaginari alternativi, futuri possibili oltre la ripetizione del presente. Catania non perdona i suoi poeti visionari. Li fa morire in manicomio, li stronca con efficienza spietata, li riduce al silenzio. L’ingegno divergente qui è una malattia da non nominare. Turi Salemi era uno di questi: jazzista della scrittura, vagabondo geniale che componeva versi sui tovaglioli dei bar e li regalava agli sconosciuti. Scriveva di getto, senza cancellature, in molte lingue. Regalava la sua arte perché credeva che l’atto poetico fosse un dono. La città lo ha ripagato con elettroshock e l’abbandono in un pronto soccorso psichiatrico dove morì nel ’92, legato a un letto, bagnato con un tubo di plastica. Pochi addetti ai lavori sanno chi sia stato Turi Salemi. Ed è esattamente questo il punto. Un poeta siciliano che nessuna letteratura ricorda nemmeno nelle note a margine. Un compositore di parole che non si curava di conservare nulla del suo lavoro: scriveva su supporti improvvisati, tovaglioli, sottobicchieri della birra, nel bloc notes di un amico dentista. Prestava le sue poesie e si dimenticava di richiederle indietro. Spesso le perdeva o le bruciava. Un talento assoluto che inventava ciò che non era stato mai detto e lo inventava nel momento stesso in cui lo diceva. Era un convinto assertore che l’atto poetico fosse un dono. Componeva pienamente ispirato come un incantatore di versi. La maggior parte della sua produzione poetica andò dispersa, poiché aveva già assolto al suo compito: l’essere declamata al momento in cui la si scrive. Un catanese dimenticato e non riconosciuto dai catanesi. Simbolo perfetto dell’impermanenza della città etnea, per sette volte distrutta e sepolta sotto la lava: il più grande monumento mondiale all’oblio, alla rimozione e alla continua rinascita dalle ceneri di una memoria dimenticata. Un creatore dissipatore distruttore, perfetta metafora del genius loci del territorio di cui era figlio. La sua vita fu un’altalena di fasi depressive e guarigioni, di ricoveri in manicomio (dove gli vennero praticati anche gli elettroshock) e di periodi relativamente tranquilli. Morì il 7 gennaio del 1992, alla soglia dei 60 anni, quando venne abbandonato al pronto soccorso dell’ospedale psichiatrico “Garibaldi” di Catania per colpa di una polmonite mai curata. Gaetano Marcellino, il suo amico più caro, scoprì che Turi era stato legato con le cinghie al letto, che per ripulirlo l’avevano bagnato con un tubo di plastica, che l’acqua gelida aveva debilitato il suo fisico e che nessun dottore si era preso cura di lui fino al momento di firmare la “constatazione di decesso”. Morì come aveva vissuto, Turi Salemi. Da barbone, diseredato, in preda a una lucida follia che gli rovinò l’esistenza ma che regalò versi sublimi quanto sconosciuti. «Soggiornando Vicino» riporta in vita il suo racconto più visionario: una performance immersiva dove corpo, suono e proiezioni digitali interattive ricompongono i frammenti di una voce sepolta. Lo spazio diventa luogo sensibile. La fragilità dimenticata si trasforma in resistenza. Concepita come azione immersiva, l’opera intreccia narrazione dal vivo, paesaggi sonori eseguiti in tempo reale e proiezioni digitali interattive, dando forma a un’esperienza teatrale che coinvolge lo spettatore in modo attivo e intimo. La scena si trasforma in un luogo dove corpo, suono e immagine digitale ricompongono il frammento e ridanno parola all’invisibile. Controfuturi si prende cura dei poeti che questa città ha voluto cancellare. Restituire memoria ai visionari sommersi significa rifiutare l’eterno ritorno del peggio. Significa scegliere un futuro diverso, costruito su chi ha osato immaginare altrimenti. Soggiornando Vicino è il quarto appuntamento del palinsesto Controfuturi, che dopo Poison Ivy (un giardino algoritmico per una performance condivisa), Racconto Personale (il monologo autobiografico di un giovane migrante) e Sulle tracce di Majorana (performance audioguidata sulla scomparsa del fisico catanese), continua la sua esplorazione delle voci rimosse e marginalizzate del territorio. L’opera si inserisce nell’Elogio della fragilità, sezione che valorizza narrazioni divergenti, agendo come pratica di resistenza culturale e rigenerazione simbolica. Interroga criticamente il rapporto tra memoria, follia, arte e identità urbana, riattivando il legame tra memoria collettiva e spazio attraverso linguaggi ibridi e interattivi. La figura di Salemi, poeta che non si curava di preservare la propria opera, diventa simbolo della necessità di custodire le voci che sfuggono alle logiche dominanti di successo e riconoscimento. In una città che cancella e ricomincia, Soggiornando Vicino è un gesto contro l’oblio: recuperare ciò che la stratificazione ha sepolto, dare dignità a chi il sistema ha espulso, immaginare futuri divergenti.

SOGGIORNANDO VICINO liberamente ispirato all’omonimo racconto di Turi Salemi

Ideazione, drammaturgia, interpretazione e interattività scena digitale: Turi Zinna

Regia: Federico Magnano San Lio
Musiche dal vivo e ingegneria del suono: Fabio Grasso e Giancarlo Trimarchi

Data unica: Domenica 12 ottobre 2025, ore 21:00
Luogo: Viadelprincipe (Ex corderia) – Via del Principe, 20, Catania (Tondicello della Plaia)

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